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Magistrati onorari sul piede di guerra. Senza green pass rischiano licenziamento oltre 5000 giudici


La magistratura onoraria protesta contro il green pass. Si tratta di oltre 5000 magistrati tra giudici di pace, giudici onorari di tribunale (GOT) e viceprocuratori onorari (VPO) che, a differenza dei giudici ordinari (cosiddetti "giudici togati"), sono assunti con contratti a termine e rischiano il licenziamento a causa del nuovo decreto legge, presentato l'altro ieri dal Governo, che li obbligherebbe ad esibire il green pass dal 15 ottobre, secondo quanto riportato dalla bozza.

Tutte le componenti della magistratura onoraria hanno diramato oggi il seguente comunicato unitario: “Per i magistrati onorari l’ennesima doppia beffa. Sono gli unici lavoratori per i quali è previsto ‘il licenziamento’ se privi di green pass, effetto discriminatorio (tale termine è quello usato dalla Commissione Eu nella lettera di messa in mora all’Italia) rispetto al magistrato professionale comparabile, non esistendo ancora una norma che preveda anche per questi lavoratori la graduazione delle sanzioni disciplinari. Ma non basta. Laddove, anche muniti di green pass, risultino positivi perché esposti al contatto quotidiano con l’utenza negli Uffici giudiziari, sono costretti a rimanere in quarantena senza alcun ristoro economico, non così per dipendenti e magistrati professionali. È l’ennesima conseguenza aberrante dello status riservatoci da anni, in attesa perenne della giusta riforma che non arriva mai. Quanto mai urgente è il deposito del maxi emendamento governativo al testo di riforma della Magistratura onoraria presso la commissione giustizia.”


Olga Rossella Barone, giudice onorario a Napoli e presidente del Coordinamento magistratura giudici di pace, che ha appena annunciato lo sciopero dal 16 al 26 settembre della sua categoria, non nasconde l'amarezza per quello che considera l'ennesimo "sfregio" e reagisce con parole dure: "Ci sarebbe da riflettere sul fatto che tra le categorie di coloro che non accettano di vaccinarsi c'è una categoria che appare più paria delle altre. Solo per noi, a differenza degli altri giudici, come unica sanzione dopo un mese senza Green Pass è prevista la decadenza e la revoca dell'incarico. In pratica il magistrato onorario sarebbe l'unico lavoratore a perdere il posto di lavoro. E per giunta questo accade proprio mentre noi scioperiamo e chiediamo un inquadramento come dei veri ed effettivi lavoratori quali siamo".

Parole altrettanto dure da Monica Cavassa, vice procuratore onorario a Milano, componente della Consulta della magistratura onoraria e che ha fatto parte del gruppo di lavoro istituito dalla Guardasigilli Marta Cartabia per riscrivere l'assetto della stessa magistratura onoraria, presieduta dal presidente della Corte di Appello di Brescia Claudio Castelli. Cavassa parla di "ennesima e doppia beffa per i magistrati onorari". E spiega il perché: "Siamo gli unici lavoratori per i quali è previsto il licenziamento se privi di Green pass, una conseguenza discriminatoria rispetto al trattamento riservato ai magistrati professionali".







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